da “L’ESAGONO” (19 aprile1999)
Mazzeo
ripensa alle sue radici
di
Alberto Didoni
“…Com’era
lontana l’idea che un giorno anch’io avrei dovuto lasciare per sempre
quel mio piccolo mondo!”.
Si conclude con queste parole “Le mie radici”, il libro attraverso il
quale Vincenzo Mazzeo ha voluto rievocare i bei momenti vissuti durante la
sua adolescenza in quella di Mileto… provincia di Vibo Valentia.
Aveva quattordici anni quando lasciò la benamata Calabria per raggiungere
il padre…in terra brianzola, a Biassono. “Mio
padre alloggiava insieme con due suoi fratelli e altri due paesani, in un
rustico composto da due locali: uno fungeva da cucina l’altro da stanza
da letto. C’era anche un altro piccolo vano progettato per i servizi
igienici, che finì per diventare la mia stanza da letto”. Inizia
così l’avventura di emigrante di Vincenzo il quale, nonostante sia qui
dal 1962, non ha mai dimenticato le proprie radici; anzi, per evitare che
cadano nell’oblio ha deciso di raccoglierle in una composizione
scorrevole e di facile lettura… Bucolico nel suo schema generale, il
libro da grande risalto al rapporto dell’uomo con la natura ed
all’importanza di momenti quali la raccolta delle olive, la preparazione
del terreno per le semine, della
mietitura e la trebbiatura…dell’essiccazione dei fichi alla cura dei
vigneti; tutte cose che contribuivano a fare del villaggio una vera e
propria comunità.
E come dimenticare la festa dell’Assunta del 15 agosto, vero fulcro delle
manifestazioni della minuta comunità calabrese? “Tutto un paese viveva e sentiva questa data, ognuno aveva un suo
compito da portare a termine…”
La descrizione di questa giornata particolare si fonde con elementi di
cultura popolare che caratterizzavano il mezzogiorno dell’adolescente
Mazzeo: il fervore dei devoti che accompagnava la processione, le
espressioni festose della gara dei sacchi, delle “pignatte” e della
cuccagna…
L’attaccamento alle proprie radici l’autore lo dimostra con i continui
richiami al dialetto locale facilitando al lettore la comprensione di un
mondo che non potrebbe essere capito se non venisse analizzato nella sua
globalità.